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Al via “L’asola e il bottone”, progetto pilota contro la povertà

Al via  “L’asola e il bottone”, progetto pilota contro la povertà
12-04-2012
La Fondazione Banca del Monte di Lucca e la Caritas contro la povertà. Si chiama “L’asola e il bottone. Quartieri contro la povertà” il nuovo progetto messo a punto dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca insieme all’Arcidiocesi e all’Ufficio Pastorale Caritas volto alla sperimentazione di nuove strategie di contrasto alla povertà, soprattutto contro le nuove forme di marginalità che la crisi globale ha generato.

Il progetto è stato presentato ieri mattina (giovedì 12 aprile) in una conferenza stampa nella sede della Fondazione BML a cui hanno partecipato Alberto Del Carlo, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, l’Arcivescovo Mons. Italo Castellani, Ilaria Maffei, vicepresidente dell’Organo d’Indirizzo della Fondazione BML, e Donatella Turri, direttrice della ufficio pastorale Caritas.

Il progetto, della durata di due anni, si propone in particolare di affiancare, rafforzare e implementare percorsi di vicinanza all’interno di 3 quartieri/paesi nella provincia di Lucca - Varignano (Viareggio) per la Versilia, Castelnuovo per la Garfagnana, e un quartiere del comune di Lucca ancora da individuare - che versano in condizione di consolidata povertà o di progressivo impoverimento. Lo scopo è quello di realizzare, con il concorso di soggetti pubblici e privati diversi, nuovi servizi contro le povertà e una presa in carico il più globale possibile nei confronti di persone in difficoltà economica o in situazioni di marginalità. Al contempo, il progetto si propone di sperimentare anche una modalità di lavoro tra istituzioni, associazioni, soggetti del privato sociale e cittadini, in grado di costruire una nuova identità di quartiere, nella quale risultino irrobustiti i legami di buon vicinato e di solidarietà.

“Quello che stiamo vivendo è un momento di crisi eccezionale in cui la semplice erogazione di denaro, da sola, non basta e non serve a trovare una soluzione -ha detto Mons. Castellani -: la via d’uscita sta nell’attivazione di meccanismi di solidarietà ‘porta a porta’, in un ritorno a stili di vita passati, a quei semplici ma importanti rapporti di ‘buon vicinato’ che purtroppo oggi abbiamo perduto per un eccesso di consumismo, non solo economico, ma anche culturale”.

“E’ di 150 mila euro il contributo erogato dalla Fondazione BML per questa iniziativa - ha spiegato Del Carlo -, un contributo che è stato ricavato da riserve accumulate negli anni passati, tenute da parte proprio per momenti di difficoltà come quello di oggi, in cui si risentono maggiormente gli effetti della crisi. La Fondazione fa la sua parte dando il via a questo progetto, ma è solo la partecipazione della e delle comunità che può innescare un circolo virtuoso, una rete moltiplicatrice di risorse”.

Nel dettaglio del progetto sono entrate Ilaria Maffei e Donatella Turri: “Il nome di questo progetto nasce dal fatto che sul territorio esiste il bisogno, ma spesso esiste già anche la risposta, la risorsa che può soddisfarlo. Come l’asola e il bottone, quello che manca è l’incontro tra i due per intercettare le nuove povertà, capirne veri bisogni e lavorare insieme per creare una rete di risorse volte a soddisfarli. Un esempio: a causa della crisi, con i genitori al lavoro e con sempre meno servizi pomeridiani di doposcuola, i ragazzi si trovano da soli, rischiando così di imboccare strade pericolose. Il progetto cercherà di azionare meccanismi di solidarietà per cui volontari, associazioni o cooperative, magari già presenti nel quartiere, possano occuparsi di loro e, con essi, delle loro famiglie”.

Animato e coordinato da un operatore, per ciascuna zona sarà organizzato un tavolo di lavoro composto dalle istituzioni pubbliche locali, dalle organizzazioni locali del terzo settore e dai referenti di gruppi informali più attivi nel contrasto alla povertà e, laddove questi gruppi di lavoro siano già esistenti, si andrà ad interagire con questi. Si procederà alla costruzione di interventi volti alla messa in rete delle risorse esistenti in questi territori e alla redazione di nuovi progetti volti al miglioramento della qualità della vita.

A partire da questi tre quartieri “campione”, e attraverso la creazione di reti locali capaci di individuare le nuove povertà e di rispondervi efficacemente mediante un miglioramento dello stato di convivenza, sarà possibile sperimentare metodi di lavoro trasferibili anche in altri contesti della provincia.

Per info: www.caritaslucca.it; caritas@diocesilucca.it.


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