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"Niente più niente al mondo" nell’Auditorium della Fondazione BML

12-04-2013
“Meglio battona di classe che come me”: così una madre uccide la propria figlia. È il senso di “Niente più niente al mondo. Monologo per un delitto” scritto dal noto autore e drammaturgo Massimo Carlotto.
Lo spettacolo, diretto da Paolo Pierazzini, va in scena domani sera alle 21 (sabato 13 aprile) nell’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca per la Rassegna di Teatro Sociale a ingresso libero organizzata dalla Fondazione stessa con il sostegno del Comune di Capannori e la collaborazione del Teatro del Giglio, all’interno e insieme al Festival del volontariato.

L’attrice Francesca Censi ci guida all’interno della mente di una madre che, delusa dalla propria vita e per timore che la figlia diventi come lei, decide di ucciderla: “Meglio battona di classe che come me”, appunto. Siamo in un quartiere della periferia del Nord Italia, ormai emblema delle contraddizioni e della crisi di tutto un Paese. Gli ingredienti dell’Italietta di questi anni ci sono tutti: le promozioni al Supermegadiscount, la speranza del Superenalotto, la tv di Chi l’ha visto? e di Maria De Filippi. E il dramma della disoccupazione, la miseria di 1 pizza al mese e 2 sabati a ballare. La bottiglia come unico piacere della giornata. È da questo affresco sociale che lentamente emergono la profondità del malessere, l’amarezza della delusione, la solitudine nera; nel racconto tragicomico del quotidiano ragioni ed ombre prendono corpo, e i percorsi della mente si lasciano intuire sin dentro i gesti più disperati.

Carlotto, con l’apprezzatissimo linguaggio crudo, ironico e tagliente con cui ha firmato successi come “L’oscura immensità della morte”, “Nordest” e “Respiro Corto”, riesce a svelare, dietro le apparenze di un ordinario, anonimo quadro di vita familiare i meccanismi e l’escalation che conducono al dramma più scabroso. Lo spettacolo diretto da Pierazzini prova a mostrarci qualcosa di dibattuto e altrettanto incompreso e fastidioso: la complessità dei rapporti tra realtà e rappresentazione. E tra questi eventi terribili, i media e il nostro sguardo, la nostra morbosità per la vita degli altri. Dentro la scena, che sembra confondersi con un set televisivo, imprigionata in una poltrona, c’è lei: la madre, la vittima-assassina, la protagonista. Davanti noi, solo spettatori. Spettatori soli.

A chiudere la rassegna, domenica 14 alle 17 al Teatro di San Girolamo, sarà “35mo piano”, spettacolo teatrale tratto dall’opera prima di Francesco Olivieri sul suicidio come estrema affermazione dell’esistenza in un’Italia in declino. Segue dibattito sul ruolo sociale delle imprese che avrà come ospite Luca Peotta, Presidente del Movimento "Imprese che resistono".




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